Homo fictus: le basi per creare un personaggio
I personaggi sono il cuore battente della storia.
Il protagonista in particolare è l’elemento portante. Senza di lui la storia non avanzerebbe.
George Baker, in Dramatic Technique (1919)
Great drama depends on a firm grasp and sure presentation of complicated characters
Una volta leggevo Dago, è fumetto creato da Robin Wood e Alberto Salinas. Be’… quando ripenso alle sue storie mi viene in mente Dago il rinnegato, il suo desiderio di vendetta, il suo complesso senso di giustizia.
Insomma la prima cosa che mi ricordo delle storie di Dago è Dago: il personaggio!
Prova a ripensare alle tue storie preferite, la prima cosa che ti verrà in mente sarà il protagonista… o l’antagonista. Cosa è successo nella storia ti viene in mente dopo… a volte addirittura te lo sei dimenticato. Ma i personaggi rimangono.
Data la loro importanza uno storyliner dovrà lavorare molto su di essi. Robert Peck (in Fiction Is Folks 1983) afferma addirittura che prima di iniziare il primo capitolo un autore dovrebbe già aver delineato tutti i personaggi.
Dal mio punto di vista non è necessario essere così dogmatico. Può capitare di aggiungere un nuovo personaggio durante la stesura della storia… non solo, a volte va bene anche farlo durante la revisione. Holly Lisle di How to think sideways consiglia di definire il protagonista, l'antagonista e al massimo altri 4 personaggi prima di iniziare la storia.
Passiamo ora all’elemento principale del personaggio:
Passioni e Paure: queste caratteristiche sono necessarie. Daranno vita a ogni personaggio e sarà utile accentuarle ancora di più nel protagonista.
Il protagonista deve desiderare qualcosa, correre verso un obiettivo. Deve possedere un’ambizione profonda e ben definita. Allo stesso tempo i personaggi e il protagonista devono avere paura di qualcosa, e cercare di sfuggirgli.
Paure e passioni si scontreranno a lungo durante la vostra storia aumentando il conflitto e portando al cambiamento.
Conflitto e cambiamento sono la tua bussola per comprendere se passioni e paure del personaggio possono andare bene o se è meglio trovargliene delle altre.
Una considerazione: nel passato andava di moda l’eroe epico. Nella fiction moderna va altrettanto di moda l’antieroe, cioè un protagonista che possiede una passione in aperto conflitto con i valori della società, ne parlerò meglio in futuro.
Un altro elemento molto importante per creare un personaggio vivido è la
Coerenza e Ambivalenza:
Le azioni del personaggio devono suonare e sembrare autentiche. Il personaggio dovrà seguire uno schema coerente.
Allo stesso tempo, per essere più umani, i personaggi dovranno mostrare tratti contrastanti.
La sfida è questa: oltre a presentare un personaggio coerente dovrai renderlo anche imprevedibile.
Riuscire a soddisfare l’aspettativa del pubblico e allo stesso tempo sorprenderlo.
Come? Be’, il trucco è inserire nella storia alcuni indicatori nascosti, messaggi subliminali. E’ un gioco da illusionisti, dovrete mostrare al pubblico senza far capire dove portano.
Il primo esempio che mi torna in mente è Fight Club (il film). Tyler Durden interpretato da Brad Pitt è un personaggio immaginario, ma non di meno è un personaggio della storia. Le sue azioni sono perfettamente coerenti, ma qua e là ci sono indicatori della sua vera natura.
La coerenza e l'ambivalenza possono essere concetti difficili da comprendere, ma basta guardarsi intorno per notare che sono elementi insiti nella natura di noi esseri umani.
Gli ultimi elementi sono molto più semplici, l’unica cosa da ricordare è di legare ogni elemento alla storia. E' importante evitare di fornire a un personaggio abilità inutili ai fini della storia.
Lajos Egri (The Art of Dramatic Writing) suggerisce di creare un personaggio tridimensionale.
1 Dimensione - Fisico:
Corporatura, capelli, segni particolari, forza fisica ecc ecc.
2 Dimensione - sociologica:
La reputazione del personaggio, i circoli sociali che frequenta, la famiglia da cui deriva, la sua classe sociale…
3 Dimensione – psicologica:
I Gusti, le sue preferenze, le sue abitudini, le fobie, le convinzioni, quello che crede di essere…
Un buon grafico conosce varie tecniche per rendere tridimensionale un volto. Ma anche uno storyliner deve impare le tecniche della fiction per dare spessore a un personaggio.
Oggiorno un personaggio tridimensionale non basta più. A queste dimensioni Orson Scott Card aggiunge anche:
4 Dimensione - I talenti e le abilità:
Cosa sa fare bene il personaggio, in cosa eccelle?
5 Dimensione – Il passato:
Da dove arriva il personaggio, cos’ha cosa ha fatto per arrivare fino a lì?
Un ultimo avviso:
Evita lo stereotipo.
Personaggi triti e ritriti portano alla noia. Come fare a evitarli?
E’ molto semplice, basta aggiungere elementi che il pubblico non si aspetta in un determinato tipo di personaggio. Puoi, ad esempio, creare un capo degli orchi che si interessa di letteratura e vuole scrivere un sceneggiatura per un film fantasy.
Approfondirò questo argomento settimana prossima.
Chiudo l'articolo con questa orchessa. Lei voleva uscire dai soliti cliché e ha mollato la tribù per diventare una modella.
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Credits:
Jekylnhyde: autore delle immagini Slipper When Wet e Tullio Esperos Head è il proprietario dei rispettivi copyright. Le opere in questo articolo sono state utilizzate con il suo consenso.
Dago, descritto da wikipedia.
Articolo su Dago di Luca Lorenzon.
Dago, descritto da UBC Fumetti.