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Intervista: Gamberetta


Chiara Gamberetta è una critica famosa quanto temuta e attualmente Gamberi Fantasy è il blog di settore più seguito in Italia.

Blog: Gamberi Fantasy.
Blog di Silvia (dedicato al romanzo S.Q.M.)
Fan Club di Gamberetta su Facebook.

Gamberetta

dr Jack: Una domanda facile per iniziare. Gamberi Fantasy è nato per offrire opinioni sincere sul genere fantasy. Ormai è diventato un punto di riferimento richiamato su forum e blog in tutto il web. Vi aspettavate di ottenere un successo del genere?
Gamberetta: Non ci ho mai pensato più di tanto. Mi fa piacere che molta gente mi segua – se il blog non lo leggesse nessuno sarebbe inutile –, ma finisce lì.

dr Jack: Ho notato che le persone d'accordo con le tue recensioni sono moltissime. Però ultimamente sono nati siti che emulano il tuo stile, talvolta non dimostrandosi all'altezza. Cosa ne pensi di questo fenomeno?
Gamberetta: Dato che sono a favore della libera condivisione, non ho problemi se qualcuno imita il mio stile. Se poi lo fa male, pazienza, affari suoi.

dr Jack: dieci anni fa le recensioni indipendenti (non sovvenzionate) erano praticamente sconosciute. Oggi chiunque può dire la sua e i social network amplificano moltissimo tale effetto. Secondo te questa libertà d'opinione gioverà all'editoria?
Gamberetta: Magari tra molti anni. Per ora l’influenza delle recensioni (non solo online) sull’editoria è zero. E non ci sono motivi per supporre che nell’immediato futuro cambi qualcosa.

dr Jack: Internet ha anche altre conseguenze come il file sharing. La condivisione di libri, film e videogame migliorerà o peggiorerà la qualità dei prodotti?
Gamberetta: In linea teorica si dovrebbe vedere un miglioramento. Secondo me si è visto un miglioramento nella qualità di film e videogiochi amatoriali. Non altrettanto è cresciuta la qualità dei prodotti commerciali (sto però parlando di crescita, non di valore assoluto). Per ora le logiche dietro i prodotti commerciali non sono state intaccate da Internet (e questa è una visione ottimistica, può essere benissimo che la verità sia molto più triste: la gente usa il file sharing, scarica gratis il film “Transformers”, lo guarda e, invece di non dare mai più soldi a certi mentecatti, decide di pagare per “Transformers 2”...)

dr Jack: Se dovessi scegliere tra creare una storia per un videogame, scrivere un libro o preparare la sceneggiatura di un film quale sceglieresti?
Gamberetta: Direi il libro. Mi piacerebbe girare un film, ma non ho mezzi sufficienti ad accontentare la mia fantasia.

dr Jack: Ho letto che ti è piaciuto Zeno Clash. Secondo te quanto è importante la storia in un videogame?
Gamberetta: Poco. Ci sono giochi che sono belli anche (forse soprattutto) per la storia o l’ambientazione, per esempio molti JRPG – o lo stesso “Zeno Clash” –, ma in generale il vero piacere di un gioco nasce dalla libertà e la libertà è nemica della storia, per sua natura lineare. Mi diverto di più con un FPS stile “Hitman” che lascia ampia libertà di scelta, piuttosto che con un FPS magari con una bella storia ma tutto “scriptato”. O ancora: è più divertente un gioco della serie Total War senza alcuna “storia” invece di un RTS con trama curata come possono essere certi capitoli della serie Command & Conquer.

dr Jack: Se non sbaglio ultimamente stai lavorando su due progetti: un romanzo di guerra in fase di ideazione/ricerca e un romanzo intitolato "S.M.Q." che stai pubblicando a puntate sul blog di Silvia. Qual è per te la parte più impegnativa nello scrivere un libro?
Gamberetta: Riscrivere. Scrivere è facile, ma troppo spesso quello che si ottiene sono scene generiche, frasi fatte, situazioni cliché. Bisogna perciò vincere la pigrizia e riscrivere. E può capitare di accorgersi che una scena proprio non funziona. Allora bisogna riprogettarla. E qui ci si può accorgere che non si hanno gli strumenti per farlo. Allora bisogna documentarsi di più. Ci vuole impegno per non accontentarsi.

dr Jack: Quando presenti le tue opere lasci sempre ampio spazio alle opinioni altrui. Quanto ritieni importanti le critiche per migliorare quello che scrivi?
Gamberetta: Dal punto di vista tecnico si impara poco, perché è raro trovare qualcuno che se ne intenda (ma secondo me le cose possono presto cambiare in meglio), però serve molto sapere se una scena risulta noiosa, un personaggio antipatico, un passaggio incomprensibile. Se più persone mi dicono che la tal situazione è poco chiara, non ho problemi a cambiarla.

dr Jack: Oggigiorno, con gli e-book, un romanzo può evolversi molto velocemente. Si può correggere e ricorreggere, pubblicando sempre nuove edizioni; per non parlare di una possibile fase beta come per i videogame. Questo avrà qualche effetto sui romanzi in generale?
Gamberetta: Non so. Non credo però ci saranno cambiamenti radicali. In fondo anche prima di Internet ci sono stati autori che hanno lavorato per anni e anni alle proprie opere, producendo varie versioni ed edizioni più o meno corrette o modificate.

dr Jack: In passato per vendere comprare una pubblicità in televisione. Oggi i metodi sono diversi e alcuni poco leciti: ad esempio molti abusano dello spam. Esistono metodi leciti per far conoscere la propria opera oppure è un lavoro sporco da lasciare agli uomini del marketing?
Gamberetta: Se parliamo di editoria commerciale c’è un solo sistema in Italia per far conoscere le proprie opere: avere le pile di romanzi nelle librerie, tutto il resto è secondario (molto secondario). Parlando in generale non saprei, non mi sono mai posta il problema. Posso dire che scrivere articoli che contengano materiale originale (che non si trovi facilmente in altri luoghi sul web) è un buon modo di farsi conoscere, e di farsi conoscere da persone interessate all’argomento. Non ho idea se però sia un metodo efficiente: richiede una marea di tempo e parecchio impegno.

dr Jack: "Writing is a tough business, and survival can get rocky -- persistence is more important than talent." (Holly Lisle). Sei d'accordo con questa affermazione?
Gamberetta: Mi sembra una frase fatta. La verità terra terra è che anche nei paesi anglosassoni il numero di autori che “sopravvivono” solo con la narrativa è bassissimo: con un campione così piccolo mi sembra difficile riuscire a isolare degli elementi comuni significativi. Probabilmente il talento conta 10, la persistenza 20, ma la fortuna 1.000.

dr Jack: Va bene, siamo alla fine. Metti caso che diventi famosa e guadagni 1.000.000.000.000 euro. Qual è la prima cosa che faresti per festeggiare il tuo successo?
Gamberetta: Non festeggerei, troppa fatica. Però, se avessi tutti quei soldi, organizzerei una missione umana su Marte.

dr Jack: Grazie per le risposte. So che sei impegnata, e apprezzo molto il tempo che hai dedicato a questa intervista.



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