Show Don't Tell: 2 suggerimenti per migliorare
Lo Show Don’t Tell è un concetto che ho sentito ripetere in tutte le salse.
Mostra non raccontare!
E mi domando come mai al giorno d’oggi le case editrici accettino di pubblicare libri che non rispettano questa regola così semplice e basilare.
Boh… cercherò di ripassare l'argomento, presentandoti il mio punto di vista.
Lo show don’t tell è utile per evocare scene vivide e risonanti, utilizzando:
1) dettagli sensoriali.
2) azioni attive dei personaggi;
Secondo
In pratica quando ricordi o quando immagini fai uso degli stessi canali rappresentazionali di cui non puoi fare a meno.
Non ci credi?
Bene prova a pensare a qualsiasi cosa, senza simulare discussioni dentro di te, senza visualizzare e senza provare sensazioni.
Prego.
Ce l’hai fatta?
No, vero?
Anche se hai immaginato uno schermo nero… hai immaginato un colore.
É davvero difficile immaginare il vuoto e il silenzio (soprattutto per un lungo periodo di tempo), proprio perché la mente (quando è sana) è fatta apposta per processare informazioni.
É per questo motivo che è così importante fare uso di dettagli sensoriali precisi: in questo modo evocherai immagini, suoni e sensazioni nella mente del lettore. Più sono chiari, nitidi e profondi più la sua mente vivrà il flusso della storia.
Tra l’altro, al fine di massimizzare la tecnica è molto utile combinare più canali sensoriali insieme all’azione, mostrando ciò che il protagonista fa, quello che vede e quello che sente. Più la storia diventerà verosimile più il lettore la percepirà come reale.
1 Canali sensoriali:
- Vista: è il senso più utilizzato da noi esseri umani.
L’arcobaleno brillava nel cielo…
- Udito: molto spesso non badiamo consciamente ai suoni intorno a noi. Quindi sottolineare suoni che sentiamo solo inconsciamente aumenta l’impatto della descrizione.
…e lui sentiva il fischio del vento…
- Tatto: se riusciamo a sentire qualcosa con il senso del tatto vuol dire che è molto vicina. Inoltre le nostre emozioni si esprimono sempre tramite sensazioni tattili. Non a caso proviamo percepiamo ‘un nodo alla gola’ quando abbiamo paura o sentiamo ‘le farfalle nello stomaco’ quando siamo felici.
…provava la sensazione del freddo invernale…
- Olfatto: gli odori hanno un impatto notevole sul nostro cervello. Non ti è mai capitato di legare memorie e emozioni ai profumi?
…riconosceva l’odore umido delle nubi…
- Gusto: spesso viene trascurato, ma mostrare il sapore del cibo quando un personaggio mangia può aumentare la verosimiglianza della storia.
… e sentiva in bocca il sapore della pioggia…
- Altri sensi: in realtà possediamo altri sensi oltre ai cinque elencati, come l’apparato vestibolare che ci da il senso dell’equilibrio o la propriocezione che ci permette di riconoscere la posizione del nostro corpo.
… mentre percepiva il suo corpo che precipitava roteando.
Il libro parlante, rifiutato, stava volando fuori dalla casa dello storyliner.
No, la propriocezione non è una tecnica ninja!
Scene mostrate tramite questi canali penetreranno direttamente dentro al sistema nervoso del lettore. In questo modo lo spedirai dentro l’azione.
2 Azioni dei personaggi:
Oltre ai canali sensoriali bisogna stare attenti anche a come mostriamo gli eventi della storia.
Le frasi con verbi attivi sono da preferire perché sono più evocative rispetto alle frasi passive. In un certo senso le frasi passive tolgono ai soggetti la responsabilità delle loro azioni.
Il cadavere era stato spostato in soggiorno da Will e Frank. NO
Will e Frank spostarono in soggiorno il cadavere. SI
E-Prime: |
Si tratta di una tecnica sperimentata da David Gerrold, in pratica si basa sull'eliminazione del verbo essere dalla propria storia, lasciandolo solo nel "discorso diretto" dei dialoghi. Utilizzare questo metodo può offrire diversi vantaggi: |
Secondo questo articolo (che ho trovato grazie a Gamberetta), quando leggiamo una storia creiamo una simulazione degli eventi letti dentro la nostra mente.
Tra i vari esempi riportati l’articolo spiega che quando un personaggio della storia interagiva con gli oggetti (es. “tirò la corda”) le attività celebrali del lettore incrementavano nella regione del lobo frontale: zona importante per il controllo dell’azione manipolatoria.
Ma, secondo queste ricerche, le attività celebrali vengono incrementate solo quando dettagli e azioni sono precisi e significativi.
A breve proseguirò la lezione sullo Show Don't Tell mostrando COSA EVITARE. Intanto...
… lo sapevi che una cosa molto simile vale anche per il cinema?
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Ulteriori informazioni nell'articolo Show Don't Tell: 4 cose da evitare.
Collegamenti esterni:
Articolo di Gambery Fantasy, dove Gamberetta parla di Gerrold e dell'E-Prime.
Mostrare: il manuale più esauriente che io abbia mai letto sull'argomento mostrare: lo show don't tell. Scritto anche questo da Gamberetta in data più recente.